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ISEE 2015: cosa cambia per i cittadini

Attivo dal primo gennaio 2015, il nuovo Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è già in crisi poiché i Caf non possono ancora emettere i nuovi modelli prima dell’aggiornamento dell’accordo con l’Inps.

Ma cosa cambia per i cittadini? Vediamo insieme quali sono i nuovi parametri per calcolo del riccometro.

Una delle novità principali risulta essere quella legata alla famiglia, in particolare a quelle numerose e con presenza di figli, genitori o altri parenti stretti disabili, purché appartenenti allo stesso nucleo famigliare e conviventi, in questi casi il capofamiglia potrà beneficiare di più alte detrazioni fiscali per spese extra legate alla loro assistenza (come badanti e infermieri professionisti con regolare contratto).

Viene poi messo l’accento sulla situazione patrimoniale dei soggetti che presentano l’Isee compresi eventuali coniugi. Il patrimonio mobiliare verrà da questo momento considerato come giacenza media sul conto corrente nel corso dei dodici mesi appena trascorsi, questo al fine di ridurre le numerosi frodi che di norma si andavano a commettere con la vecchia situazione.

Fino allo scorso anno, infatti, pratica molto comune denunciata dal Ministero delle Finanze, era quella di girare sul conto corrente di un famigliare o amico, una quota cospicua del proprio patrimonio per andare poi a riprenderla successivamente alla dichiarazione fatta per il calcolo dell’indicatore Isee.

Si terrà inoltre conto anche dei beni posseduti all’estero dal richiedente compresi quelli immobili, autovetture immatricolate e somme di denaro non presenti su conti correnti italiani.

Introdotto anche l’ISEE corrente, che consente di aggiornare il proprio ISEE in qualsiasi momento dell’anno, senza dover aspettare la presentazione della dichiarazione fiscale e adatto a coloro che perdono il lavoro o subiscono una diminuzione del reddito del 25%.

Infine, segnaliamo che la riforma permetterà la semplificazione delle procedure attraverso una raccolta di informazioni e di dati già registrati dall’INPS o dall’Agenzia delle entrate, e che verranno direttamente recuperate dagli archivi senza far perdere ulteriore tempo al cittadino in sede di dichiarazione.

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti afferma che “con questo nuovo strumento potremo identificare meglio le condizioni di bisogno della popolazione”.

I termini per la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), sono fissati al 15 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento e ci saranno diversi modelli da utilizzare in base alla prestazione da richiedere e delle caratteristiche del proprio nucleo famigliare come, ad esempio, il DSU “mini” per prestazioni sociali agevolate e per le borse di studio, oppure il DSU “Integrale”.

Il Presidente Nazionale Mondoconsumatori, Salvatore Carluccio, spiega che, ad oggi, si tratta dell’ennesima iniziativa dell’ “ufficio affari complicati”, una riforma già entrata in vigore senza che l’accordo sia stato messo a regime da parte dell’istituzione pubblica. In questo modo i cittadini che, appresa la notizia della riforma, stanno già correndo ai ripari per la nuova dichiarazione si vedono la porta sbarrata dai soliti ritardi della burocrazia nazionale.

Il nostro servizio S.O.S ACCESSO ALLA GIUSTIZIA e la nostra associazione sono a disposizione di tutti i cittadini che vogliono maggiori informazioni sul tema e anche aiuto nella compilazione della nuova dichiarazione.

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