La rottamazione della propria auto non fa venir meno il dovere, da parte del proprietario, di pagare le sanzioni legate a infrazioni del codice della strada commesse con la sua vettura. L’ente titolare del diritto alla riscossione delle sanzioni (di norma il Comune) potrà agire nei confronti del contravventore eventualmente iscrivendo il fermo amministrativo sulla nuova automobile acquistata dal titolare del mezzo rottamato.
Quindi le infrazioni effettuate con l’auto che verrà rottamata avranno una ricaduta importante anche su l’eventuale nuovo veicolo del trasgressore. Inoltre, nulla vieta, in teoria, all’Ente creditore di agire in esecuzione forzata contro il debitore attraverso strumenti diversi consentiti dalla legge (pignoramento del quinto dello stipendio, della pensione o del conto corrente) anche se i casi in cui si e agito in questa direzione sono stati estremamente rari. Il fermo amministrativo è sicuramente il sistema preferito dagli enti locali, in quanto come mezzo di coercizione si è rivelato spesso estremamente efficace. È da escludere poi la possibilità che il Comune possa procedere a un pignoramento di un immobile anche visto che il limite minimo di debito è stato aumentato fino a 120 mila euro da le ultime disposizioni legislative.