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ACCUMULATORI SERIALI

IL GIORNO 2016 2
Interessante articolo di Giovanni Costa, tecnico dell’igiene pubblica dell’ATS Metropolitana (Milano) che da circa sei anni si occupa di accumulatori compulsivi, portando così all’attenzione del grande pubblico le problematiche connesse al Disturbo ossessivo-compulsivo da accumulo. Chi soffre di tale condizione patologica è spinto ad accumulare e a raccogliere grandi quantità di oggetti, molto spesso inutili e inservibili e vive con estrema ansia all’idea di doversene disfare (detta disposofobia). L’accumulo non si interrompe nemmeno quando vengono ostacolate attività come cucinare, lavarsi, fare le pulizie o semplicemente spostarsi da una stanza all’altra. Si differenzia dal collezionismo perché le persone raramente cercando di mostrare le loro cose, come accade invece con le collezioni. Dal 2013 l’accumulo patologico (o disposofobia) è stato riconosciuto come disturbo autonomo e inserito con il nome di Disturbo da Accumulo nel DSM-V, il manuale dei disturbi mentali dell’Associazione di Psichiatria Americana. Prima era trattato solo come un sintomo di altri disturbi. Anche se di recente riconoscimento, è un disturbo molto diffuso (si stima ne soffra tra il 2 e il 5% della popolazione) e che, contrariamente ad alcuni diffusi pregiudizi, non riguarda solo persone “ai margini” A titolo d’esempio, l’artista considerato fondatore della pop art, Andy Warhol, era un accumulatore patologico. Come si riconosce il disturbo? L’accumulo è una patologia a tre facce, esito di tre aspetti connessi tra loro: accumulare un numero eccessivo di oggetti (comprandoli o venendone in possesso in altro modo, fino a raccattarli nella spazzatura nei casi più gravi); non buttare le cose, ovvero grande difficoltà a separarsi dagli oggetti (anche da quelli che per gli altri sono inutili cianfrusaglie e spazzatura); estremo disordine, ovvero difficoltà nell’organizzare in modo funzionale gli oggetti e, più in generale, ordinare la casa. Il cosa si accumula è molto variabile: si va dalla collezione di oggetti di valore, alle cianfrusaglie fino anche all’accumulo di animali. Molto diffuso è l’accumulo di carta, ovvero libri, giornali e documenti. A tal proposito, per chi dovesse averne bisogno, l’ASL di Milano ha creato una linea telefonica dedicata allo 0285787670 ed una e-mail infoaccumulatori@ats-milano.it . Oltre ovviamente al nostro numero verde 800 600 890 per ulteriori informazioni.

 

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